Stefano Cavina – Sputnik

L’alba dell’era spaziale

Quando il 4 ottobre del 1957 i sovietici lanciarono lo Sputnik 1 realizzarono un impresa che andava ben oltre lo scientifico aprirono di fatto i cancelli del cosmo gettando le basi di una rivoluzione tuttora in corso e la cui fine vede come destinazione finale. Ma la storia dello Sputnik ha radici lontane. L’origine e l’uso dei razzi ha una storia così arcaica che è impossibile separarne gli inizi dalla leggenda. Il desiderio di sfuggire alla Terra e di volare nello spazio, per penetrare i misteri dell’umanità, risale a tempi antichissimi, e le leggende popolari sono piene di racconti fantasiosi e coloriti sul volo e sui viaggi verso gli altri pianeti. Così fu per molti secoli con uno sporadico utilizzo dei razzi come strumento bellico, e ancor meglio come “fuochi d’allegrezza”. Questa situazione rimase più o meno stabile fino alla fine del IX secolo quando, in uno di quegli eventi misteriosi della storia, in pochissimo tempo si ebbe la nascita di tutti quegli oggetti che avrebbero cambiato per sempre la vita dell’umanità. Furono invenzioni come la trasmissione radio senza fili, sperimentata nel 1896 da Guglielmo Marconi, il telegrafo, il telefono, l’automobile, e così via fino ad arrivare all’aeroplano ai primi del ‘900, che contribuirono ad avvicinare popoli di paesi lontani e a ridurre le distanze sulla Terra. Fu una rivoluzione dei consueti modi di vivere e di pensare dell’uomo, tanto forte da far presagire, e sognare in alcuni, la possibilità d’effettuare presto i primi viaggi nello spazio. Fu proprio allora che tre ricercatori iniziarono in modo indipendente i loro studi sulla propulsione a reazione ponendo le basi per la nascita d’una nuova disciplina scientifica: l’Astronautica. Considerati storicamente i padri fondatori dell’astronautica sperimentale, e Oberth nacquero in paesi estremamente diversi per tradizioni e cultura, ma ebbero in comune la ferma convinzione di aver intrapreso la strada giusta per le stelle, ma anche la maledizione di esser degli innovatori. Naturalmente come scienza nuova molti altri vi si avvicinarono, il più delle volte senza un’adeguata preparazione, mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri. In tutta Europa intrepidi e spericolati ricercatori si buttarono animosamente nel tentativo d’applicare la propulsione a razzo ai più svariati mezzi di trasporto, come locomotori ferroviari, imbarcazioni, slitte e alianti, ma quasi tutti andarono incontro a clamorosi fallimenti. Restano però nella storia i voli di von Opel, e Cattaneo, e le auto a razzo di Valier. Il fremito che portò tanto progresso però generò anche due grandi conflitti mondiali dalle ceneri dei quali grandi ingegneri e visionari quali von Braun e Korolev diedero vita alla scalata allo spazio. Una corsa irresistibile che portò l’uomo sulla Luna alla fine degli anni sessanta. Questo libro non è solo la loro storia ma la storia di tutti quegli uomini che con il loro intuito, genialità e sacrificio hanno contribuito alla nascita dell’esplorazione spaziale.

Prima edizione (2007)
Pagine: 280
ISBN: 88-6086-004-0

18,00