Stefano Cavina – Cosmonauti

Negli anni Cinquanta l’avvento dei primi satelliti artificiali e l’affinarsi delle tecniche spaziali consentirono a Stati Uniti e Russia di concepire in pochi anni programmi spaziali sempre più ambiziosi. Si erano appena attraversati i cancelli dello spazio che già le due nazioni si organizzavano per un traguardo ancor più grandioso: inviare un essere umano a solcare questo nuovo e inesplorato mare. Solo la sua presenza, infatti, poteva rispondere con certezza ai mille quesiti che affollavano la mente degli scienziati e dei militari, che vedevano la conquista spaziale esclusivamente come un impareggiabile strumento di supremazia. Gli avvenimenti però, andarono in modo diverso e inaspettato da come lo prospettarono i politici del tempo. Lentamente, ma inesorabilmente, i programmi spaziali dei due paesi, nati principalmente da esigenze strategiche e di prestigio nazionale, finirono col lasciarsi alle spalle gli scontri ideologici, superando le barriere del sospetto e della prevaricazione. I pericoli della nuova frontiera insegnarono che oltre un certo limite non vi erano più margini ad imprese epiche e solitarie, e che l’esplorazione dello spazio era un’impresa possibile solo grazie all’unione degli sforzi delle singole nazioni. Al tempo quest’ipotesi era una meta molto lontana, tanto è vero che oggi, ad oltre quattro decenni dal volo di Gagarin, con la realizzazione della stazione spaziale internazionale se ne intravedono appena gli inizi. Questo libro, logico seguito a – Sputnik –, racconta la storia di coloro che hanno contribuito a costruire le prime fragili navicelle e che, ha rischio della propria vita, hanno salpato l’ancora per solcare questo nuovo e inesplorato oceano chiamato Spazio.

Prima edizione (2009)
Pagine: 304
ISBN: 88-6086-031-6