Dieci storie di donne immigrate narrate da una donna. Vengono dall’Albania, dal Marocco, dal Senegal. “Awa (Eva, la donna) che vive due volte” è sintesi e metafora delle due e molte vite di queste donne. Dal racconto sobrio, che lascia trasparire il parlato, emergono figure definite chiaramente nella complessità delle psicologie e delle esperienze, colte nel loro modificarsi con l’abbandono di usi, costumi, gesti quotidiani. Ponendosi in ascolto l’autrice riesce a suggerire, attraverso una scrittura apparentemente neutra, parole e silenzi.