Francesco Sapori

Casa dei nonni

Il romanzo del Montefeltro

“L’ambiente del romanzo è quel tratto della Valle del Marecchia che si stende tra Perticara e la Carpegna, un pezzetto di Montefeltro, ed il Montefeltro di Sapori non rassomiglia a nient’altro che a uno dei nostri sogni più belli, descritto da un pittore inebriato dai colori, con tanti dettagli come li vede l’innamorato.” (Alessandro Piscaglia).

“La vecchina di Majolo girava i monti da anni, per raccogliere i nati che non avevano babbo. Li portava alla ruota di Forlì. Lungo le strade, quando passava col suo fagotto umano, tutti si voltavano per un senso di pietà; le donne che avevano il latte, davano la poppa, con un sospiro di commozione, all’orfano che passava, per non lasciarlo morire nel viaggio”.

Nato a Massa Lombarda (RA) il 10 gennaio 1890 dal senese Ovidio Sapori e da Lida Raggi di origini romagnole. Laureatosi in giurisprudenza a Catania nel1912, abbandonò ben presto la carriera del foro per intraprendere quella letteraria. Partecipò come sottotenente di fanteria alla prima guerra mondiale, da cui ritornò con una medaglia, ma anche con una ferita che lo lasciò per tutta la vita leggermente claudicante. Da quella esperienza, nel 1917, trasse spunto per il suo romanzo La trincea. Tra la Romagna e il Montefeltro ambientò alcune delle sue novelle e romanzi. Curò antologie di canti popolari e patriottici e di manuali scolastici di storia. Uomo dai molteplici interessi, fu romanziere, poeta, giornalista, critico d’arte nonché organizzatore di mostre. Nel 1927 fu nominato Commissario del Sindacato fascista romano degli autori e scrittori. Nel 1930 diresse insieme a Corrado Govoni il mensile di poesia e d’arte «La bordata», sul quale trovarono spazio anche articoli di Filippo Tommaso Marinetti. Durante il Ventennio Francesco Sapori si prestò senza riserve nell’attività di propaganda di una cosiddetta arte fascista; alcuni suoi titoli rimangono a tal proposito emblematici, come L’arte e il duce (1932) e Il fascismo e l’arte (1934).
Ricoprì numerose e importanti cariche a livello nazionale nel campo delle arti e della cultura: fu direttore delle Gallerie di Roma ed insegnò storia dell’arte all’Università di Roma. Fervido promotore della cultura fascista, fu autore di antologie quali: Scrittori di Roma (Roma, 1938) e Il Duce nel mondo (Roma, 1938). Morì a Roma il 1º aprile 1964.

Prima edizione (2000)
Pagine: 248
ISBN: 88-86051-72-7

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