Ettore Tombesi

Totem

A proposito di Totem e del Dio unico e assolutamente frazionato nelle nostre individualità. Ognuno di noi ne matura una propria conoscenza sia da monoteista che da politeista, cristiano, buddista, islamico, induista, animista, ateo. Questi racconti nascono nella “bolla” di amore che rappresenta il mio Dio, e questa presenza è onnipresente nell’aria, come un virus che intacca la vita, le storie nella scrittura. Una storia è un totem, un’immagine a cui rivolgersi nel libero arbitrio e con la forza modulata di infettare il nostro credo con il piacere di gongolarsi in questa infezione virale. Chi scrive si diverte nell’arrampicata del proprio Totem.

Ho letto Totem e tabù di Sigmund Freud, poi mi sono guardato sul web le foto dei Totem e alla fine ho scelto quello classico dei pellerossa d’America, gli animali della loro terra scolpiti nel legno sono fantasticamente attraenti. E’ bellissimo rapportare il loro sacro totem ai nostri totem moderni, quegli esplicativi che troviamo in giro negli uffici, nelle strade del mondo attuale. Alla raccolta di racconti ho dato titolo Totem, come se ognuno di essi potesse essere elevato al palo sacro, come simbolo che la storia stessa rappresenta. Avrei potuto parlare di teologia, di antropologia, di psicologia, e tutto il resto, ma la verità sta nel fatto che le mie storielle scritte hanno in se piccole cellule di tutte le materie nominate e lascio al lettore il piacere di collocarle a suo gusto.

Nato a Rimini nel 1959 a poche centinaia di metri dal mare di Piazza Tripoli, vicino alla chiesa e all’oratorio dei Salesiani. A cinquant’anni scopre Camus e la lettura, ciò lo porterà alla scrittura frequentando la scuola ‘Rablè’ diretta da Claudio Castellani. Pubblica con Aiep Adriaticamente in cui evoca il suo mare, il vento, le onde, il sale.

Prima edizione (2022)
Pagine: 176
ISBN: 88-6086-208-2

16,00