Aleksandr Litvinenko

Perchè mi hanno ucciso

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“Perché mi hanno ucciso” è un libro dossier che ripercorre la vicenda del dissidente russo Aleksandr Valterovich Litvinenko, spirato il 23 novembre 2006, all’età di 43 anni, nel letto del University College Hospital di Londra, dove era stato ricoverato il 2 novembre. A ucciderlo, il polonio 210, un isotopo rarissimo, costosissimo, che non dà alcuno scampo anche a dosi minime. Litvinenko negli ultimi anni aveva scritto numerosi articoli giornalistici con tesi considerate sovversive dalla nomenklatura russa: verità scomode, sugli attentati ai palazzi di Mosca del 1999, sulla strage del Teatro Dubrovka del 2002, sull’orrore di Beslan nel settembre 2004 e anche sull’omicidio di Anna Politkovskaja. Il libro dossier è una raccolta degli articoli redatti dallo stesso Aleksandr Litvinenko nei suoi ultimi anni di vita. L’introduzione è curata dal giornalista Luca Salvatori che, insieme a Maxim Litvinenko, fratello minore di Aleksandr, ha anche intervistato Boris Berezovskij – forse, il principale oppositore di Putin – e Achmed Zakaev, leader della resistenza cecena. Entrambi, come Litvinenko, sono stati costretti all’esilio a Londra, per non essere arrestati o peggio uccisi. Aleksandr due giorni prima di morire scrisse una lettera aperta, indicando il nome di chi, secondo lui, aveva ordinato la sua morte: Vladimir Putin.

Gli articoli pubblicati da Aleksandr sono stati raccolti dal fratello Maxim dopo la sua morte. “Mio fratello accusando dolori intestinali, in un primo momento pensò ad un virus” – racconta Maxim – “ma il tempo passava e i medici non riuscivano a capire cosa potesse essere”. Due giorni prima di morire Livtinenko scrisse il suo ultimo atto di condanna verso Putin, accusandolo del suo avvelenamento.

Alexander Litvinenko era un ex agente dell’FSB (Federal’naja služba bezopasnosti), i servizi segreti russi che nella prima metà degli anni Novanta sostituirono il KGB. Litvinenko si trovava a Londra dal 2000 dopo aver chiesto e ottenuto asilo politico al governo britannico, e – stando a quanto poi riportato dalla moglie Marina – in Inghilterra lavorava per i servizi segreti britannici.
Di Litvinenko è stato scritto che divenne informatore del KGB nel 1986, e due anni più tardi fu nominato agente della sezione dell’intelligence militare, prima di passare, nel 1991, alla divisione antiterroristica. Parte del suo lavoro negli anni Novanta portò all’arresto di numerosi agenti durante la prima guerra cecena. E proprio in quel periodo entrò nel giro degli amici e delle guardie della sicurezza personale del potente oligarca russo Boris Berezovskij, dopo aver indagato riguardo a un tentativo di assassinio ai danni dello stesso Berezovskij.

Prima edizione (2009)
Pagine: 152
ISBN: 88-6086-011-8